vedendo i risultati del sondaggio: Analisi Sondaggio Italian Linux Society 2021
si vede che abbiamo un problema generazionale principalmente nell’associare/coinvolgere giovani di questa fascia di età.
Ora questo può essere dovuto a vari fattori e al tempo stesso quella fascia di età è quella che contribuisce di più ai progetti FOSS (o più motivati a farlo) quindi uno studio sulla questione è necessario (anche perché può aiutare nella questione scuola che è tra le cose in cui sono coinvolti di più i soci, sempre dal sondaggio).
Sono abituato dal mondo Mozilla a fare vari brainstorming/valutazioni con le parti interessate per avere un quadro sulla situazione dal “campo di battaglia” e dai diretti interessati.
Però in ILS si può dire che di idee ce ne sono tante ma metterle in pratica è difficile perché siamo pochi a livello nazionale poi a seguirle a prescindere dalla attività.
La mia idea (discussa con il direttivo) è di fare una riunione con soci e membri dei lug/sezioni locali associate sotto i 35 anni per approfondire alcune cose:
Come possiamo rendere l’associazione/lug/sezioni locali più accattivante per questa fasce di età?
Come possiamo coinvolgere questa fasce di età nel contribuire nel mondo FOSS dallo sviluppo al resto?
Come possiamo coinvolgere i soci stessi a portare avanti queste proposte (a prescindere dall’età)?
Non metto il link al sondaggio per la data per evitare che diventi pubblico ma chi è interessato mi scriva in privato che gli giro il link.
PS: se avete idee o cose che si possono approfondire fatemi sapere che aggiorno le mie note per questa futura riunione.
Ciao Daniele. sono dell’opinione che se cerchiamo i giovani fino ai 35 anni di età dove non ci sono o scarseggiano alla grande, ovvero nei LUG (a meno che non si
faccia riferimento ai LUG collegati alle grandi Università, dove il bacino di giovani è preponderante), siamo panati…
Sono dell’opinione che i giovani li possiamo coinvolgere se mettiamo in piedi iniziative in grado di appassionarli… ovviamente non parlo dei rave party ma di
metter su dei corsi come si deve di GNU/Linux, di programmazione, ecc., e che so, serate a tema, Linux in Piazza e quant’altro, ma il tutto fatto a regola d’arte
e non tanto per fare…
ILS potrebbe coordinare tutte queste cose, selezionare un gruppo di esperti nei vari settori e varie zone d’Italia, ovviamente se disponibili a portare avanti il tutto
Ad es., fare dei corsi su GNU/Linux tipo, base, intermedio, avanzato… senza voler arrivare a fare concorrenza ai corsi LPI, potrebbe servire a formare nei LUG gli
“zoccoli duri” essenziali per dare assistenza a chi arriva per la prima volta nel mondo Linux, senza dover dire “aspetta che arriva l’esperto e ti spiega cosa devi fare”,
magari per fare delle cazzate… o comunque alzare l’asticella e avere tutti gli adepti a un buoin livello… poi puoi permetterti di fare “quasi” qualunque cosa…
devo anche ammettere che non ho mai avuto grande stima dei sondaggi, boh, sarò un dinosauro…
Il punto è capire se queste iniziative servono veramente. La mia esperienza è dubbia sul tema per quello voglio sentire i diretti interessati come fascia di età per capire come l’associazione può aiutare anche perché non tutti i lug potrebbero avere le competenze in casa per fare corsi di programmazione ad esempio di un certo tipo.
Qui si rientra nel problema di disponibilità a livello associativo e il sondaggio ci dice che non hanno molto tempo i soci mentre i giovani di quella fascia di età ne hanno di più. Quindi anche per questo è necessario sentirli scavalcando “la vecchia guardia” per sentire i diretti interessati.
Dai un occhiata a questo che abbiamo incrociato vari dati e saltano fuori dei fatti evidenti per cui è necessario pensare in modo diverso dal solito perchè sia la tecnologia che i lug sono evoluti e hanno bisogno di approcciarsi in modo diverso.
Una delle domande che, secondo me, dovresti porre in questa riunione è: perché ci sono così tanti giovani programmatori che si buttano sulle app Android ed iOs e così pochi interessati a Linux.
La mia impressione è che il numero di persone che si occupa di programmazione sia aumentata di molto, ma per varie ragioni si tiene a distanza dal FOSS
Forse perché i GAFAM ultimamente hanno deciso di impegnarsi di più per influenzare i giovani e allontanarli dal mondo del software libero? O forse perché i dispositivi mobile sono considerati più importanti rispetto a una “tradizionale” computer desktop/portatile
Entrambe le cose sono sicuramente vere.
Sulla maggiore importanza dei device mobile tendenzialmente sono d’accordo anch’io
Però credo anche sia ci siano altre questione, quelle più frequenti che mi è capitato di sentire:
Per realizzare e pubblicare una app non c’è filtro all’ingresso. Non devi scontrarti con la burocrazia di molti progetti FOSS, non sei costretto a fare “la gavetta” su cose che non ti interessano
E’ molto più facile guadagnare qualcosa con delle app che non con delle librerie opensource. openssl/Heartbleed hanno dimostrato che persino con progetti chiave per l’architettura di Internet non si riusciva a ricavare due stipendi. E dato che con la gloria non si mangia…
Non ci sono filtri nel senso che non devi far parte necessariamente di una organizzazione per pubblicare. Poi che abbiano dei controlli e che offrano agli utenti un giardino cintato è stranoto.
(prevengo l’obiezione: ma nessuno ti obbliga a far parte di un gruppo se vuoi scrivere software FOSS! Vero, ma fuori dai canali ufficiali è un po’ come aprire una pizzeria nel deserto)
Aggiunta nell’elenco ma secondo me la questione è molto più semplice. Usano il telefono molto più di un computer e le fanno per android (non tanto per ios) che é molto piú semplice e da smanettoni.
Ciao, io ho avuto una breve esperienza in passato con il LUG locale e il problema del ricambio generazionale è sentito. È vero @mte90 che i giovani utilizzano molto di più il telefono rispetto a un computer, ma c’è da dire che l’ambiente Android è comunque aperto al mondo FOSS, non solo per il sistema base in sé, ma anche per tutte le applicazioni FOSS che sono disponibili anche tramite F-Droid.
Quello che manca ai giovani non è la volontà o le forze di mettersi in gioco, è proprio la mancanza di informazione. Il mio LUG per il Linux Day andava sempre in una scuola (un ITIS tecnico informatico) e su duecento studenti solo un paio poi entravano in contatto e partecipavano, ma è sempre meglio di niente.
Se di giovani parliamo di studenti universitari, il discorso può diventare più complesso ma ci sono anche più margini di manovra, visto che sono più maturi. Spesso nei corsi viene utilizzato software FOSS, tuttavia non passa mai l’idea di contribuire, me ne sono reso conto io stesso visto che sono ancora un universitario. Il motivo principale è l’inesperienza e la sindrome dell’impostore, ho cercato più volte di spingere diversi studenti ad azioni concrete ma hanno portato a pochi risultati.
(prevengo l’obiezione: ma nessuno ti obbliga a far parte di un gruppo se vuoi scrivere software FOSS! Vero, ma fuori dai canali ufficiali è un po’ come aprire una pizzeria nel deserto)
@Next non capisco cosa intendi, visto che non esistono canali ufficiali per scrivere software FOSS (non penso tu parla di GitHub o GitLab). Dal mio punto di vista uno partecipa al mondo FOSS quando contribuire a software rilasciato con una delle licenze FOSS approvate e questo può avvenire in qualsiasi modo e luogo.
Edit: ho comunque inserito la mia disponibilità per la data.
Posso farti una domanda?
Hai mai provato a proporre da esterno una patch o più in generale un commit ad un progetto FOSS anche solo di media importanza? Nel migliore dei casi ti ignorano Nel peggiore ti dicono di fare un po’ di gavetta e poi riprovare. Persino se vuoi segnalare un bug nessuno ti dà retta e se provi ad insistere ti dicono scocciati di aprire una segnalazione sul bugtracker.
Ovviamente c’è piena libertà di scrivere software in autonomia e di fare fork. Ma sono percorsi che puoi fare a titolo di crescita personale ma con pochissime possibilità di arrivare ad utenza vasta. Anche perché se il tuo software non è nei repository delle varie distribuzioni, in pratica è come se non esistesse.
Questa cosa è nuova anche per me. A quali progetti ti riferisci? Quali motivazioni ti danno? Credo che si comportano come da “protocollo” per assicurarsi la qualità delle modifiche e delle segnalazioni bug
Posso farti una domanda?
Hai mai provato a proporre da esterno una patch o più in generale un commit ad un progetto FOSS anche solo di media importanza? Nel migliore dei casi ti ignorano Nel peggiore ti dicono di fare un po’ di gavetta e poi riprovare.
Motivo in più per cui i giovani, ma in generale i nuovi, sono meno attratti se c’è un’aura di elitismo e di altezzosità che fanno da barriera. Questo atteggiamento è soltanto deleterio. E poi non è vero quello che dici, dipende molto dal grado di apertura del progetto, saprai meglio di me che ci sono progetti FOSS che sono aperti ai contributi esterni e altri più chiusi, sia grandi che piccoli.
Persino se vuoi segnalare un bug nessuno ti dà retta e se provi ad insistere ti dicono scocciati di aprire una segnalazione sul bugtracker.
È giusta come cosa, come dice @amreo esistono delle regole e dei percorsi da seguire per segnalare bug o proporre cambiamenti se si è in una comunità. Un problema nasce quando non si conoscono queste regole, spesso chi è agli inizi (per semplicità sottintendo che chi è agli inizi è giovane) non conosce nulla della burocrazia dietro un progetto FOSS, neanche i modi con cui approcciarsi. Motivo in più per puntare sull’informazione.
Ovviamente c’è piena libertà di scrivere software in autonomia e di fare fork. Ma sono percorsi che puoi fare a titolo di crescita personale ma con pochissime possibilità di arrivare ad utenza vasta.
Come dice anche @amreo, allora tutti i principali progetti FOSS nati da una singola persona che poi si sono espansi con il tempo fino ad acquisire una grossa utenza?
Anche perché se il tuo software non è nei repository delle varie distribuzioni, in pratica è come se non esistesse.
Non sono un fan di Docker e dei gestori dei pacchetti per singolo linguaggio (per intenderci npm per NodeJS, pip per Python…), ma ormai molti progetti vengono distribuiti soltanto in questo modo e non mi pare siano poco famosi. Inoltre non esiste sono Linux e le varie distribuzioni, c’è anche il mondo Android con F-Droid e altri settori più di nicchia da considerare.
Quando ancora mi interessavo più attivamente di programmazione e testing ho segnalato diversi bug. Tra quelli che ricordo un paio in LO, uno in GIMP, un altro in una libreria FFmpeg. Similmente ho spesso segnalato problemi in webapplication ma anche in traduzioni e manualistica. I riscontri, anche solo per confermare la ricezione della segnalazione, sono stati scarsissimi. Inizialmente può darsi abbia agito ingenuamente pensando che bastasse un mail, ma in seguito ho seguito quelle che sembravano essere le procedure ufficiali.
Ovviamente si potrebbe obiettare che magari erano le segnalazione ad essere di scarso valore… e che quindi non fossero degne di risposta.
Ma a parte la mia esperienza personale, è dai tempi de “La cattedrale e il bazaar” che il fenomeno è ampiamente descritto.
Quindi non puoi contribuire ai progetti già noti perché non sei nel giro e se ne inizi uno tuo devi accettare di restare ai margini perché nessuno distribuirà mai il tuo software. Sì, un gran bell’incentivo per attirare nuovi programmatori
Banalmente un programmatore andrebbe giudicato dalla qualità del codice che scrive, non dalla sua età.
aperti finché ti offri di fare gratis la bassa manovalanza…
Mi fai un esempio di progetto FOSS un minimo rilevante che incentiva i giovani programmatori a contribuire?
Regole, burocrazia, gerarchia… proprio i temi ideali per attirare i giovani
E quanti sono? perché se ad esempio la possibilità è di una su 1000, conviene dedicarsi ad altro.
E’ quello che scritto sopra. Meglio buttarsi su Android ed iOS. Meno rotture e magari anche qualche guadagno in più.
Mai sentito parlare del Google Summer of Code? Ci sono tanti progetti FOSS importanti, tra cui Linux e Xfce. Cito quest’ultimo perché ci contribuisco e conosco la situazione, il GSoC ha portato due giovani a dare una mano importante.
È come se tu considerassi FOSS solo grossi progetti come Linux, GIMP, LO mentre non consideri neanche di striscio i progetti piccoli che magari servono a pochi utenti, ma anche questo è FOSS. Se l’obiettivo è quello di “sfondare” e acquisire una platea di utenti allora ci credo che i giovani non vogliano contribuire, e non è per la burocrazia e per le regole, ma è per l’atteggiamento poco aperto, per procedure criptiche e per l’ansia da prestazione per raggiungere l’obiettivo del successo.
Portando sempre l’esempio di Xfce, da quando è passato da patch via email a un’istanza GitLab è diventato molto più facile contribuire e lo si può notare dai commit e dall’attività rinata. Xfce non ha successo commerciale, a differenza di GNOME che è sponsorizzato da Red Hat e che si può permettere sviluppatori a tempo pieno, Xfce ha però una larga utenza (per esempio è usato nei laboratori della mia università) eppure in pochi contribuiscono. Ognuno cerca di fare quello che può e lo fa per sé, visto che utilizza l’ambiente desktop.
Ripeto, ogni progetto è un discorso a parte, ci sono alcuni come k8s in cui le discussioni avvengono su canali privati, altri in cui escludono i contributi esterni come Telegram Desktop. Ma se uno non sa come muoversi e non conosce l’ambiente è perso in partenza.
Cerco di riassumere la discussione che ha sicuramente sfondato una porta aperta, ovvero la possibilità a nuovi di partecipare a un progetto che è un bel problema.
Da mantainer e anche contributor in moltissime cose ne ho viste anche io tante quindi quello che posso dire che oggi i problemi di gatekeeping si possono gestire in vario modo.
Esistono i casi in cui:
Il progetto è morto e il proprietario non ti risponde
Il progetto o alcune parti di questo non sono molto aperti ai nuovi
Il progetto ha priorità diverse quindi il contributo viene ignorato o messo in pausa
Nel mio libro gratuito sul mio sito (non metto il link per evitare spam) affronto un po le cose. Quelle che posso dire che da quando ho cominciato (e avevo solo l’ADSL) tante cose sono cambiate un po ovunque. L’arrivo di GitHub e la trasparenza che soluzioni del genere comportano con interfacce web accessibili a tutti ha obbligato a cambiare molti comportamenti.
A oggi l’uso delle mailing list ad esempio è molto limitato (per pochi), come anche l’invio di patch, si usano altri strumenti, come anche l’arrivo dei codici di condotta che ha portato cambiamenti su questi problemi. A parte se sei il mantainer di Vim che prende le pull request e le ricommitta a nome suo (se non ci credete guardate il repo, per quello e altri motivi nacque neovim).
Sicuramente poi ci sono nuove opportunità come GSOC ma non tutti i progetti sono complessi come libreoffice ma anche cose come portali web e altro sono accessibili. Certo non bisogna pensare che tutti i progetti siano adatti ai nuovi arrivati.
Quindi da un punto di vista concordo che queste complicazioni non aiutano i giovani (le ho viste in azione) ma da un altro punto di vista io so di ragazzi che non sanno nemmeno da dove cominciare (da usare git alla differenza tra una pr e un ticket, o perchè spesso si sviluppa meglio su linux). Oppure pensare che con il C++ fatto alle superiori si possa contribuire a Firefox a 19 anni senza sapere altro.
Direi che noi come associazione dobbiamo metterci nei panni dei ragazzi e capire come possiamo fare per aiutarli a sentirsi a loro agio, anche formarli e capire come valutare un progetto FOSS su cui lavorare. A prescindere da Android a Linux ma proprio in generale.
Per il resto per questo voglio fare la call e sentire che dicono i miei coetanei per capire se ci sono problemi comuni e come affrontarli. Ad esempio se una borsa di studio per libri/corsi è una idea valida o anche fare un hacktoberfest puramente italiano con progetti selezionati.
Non ho messo anche qui il link alle domande/temi per la riunione: Sandstorm ←
PS: io vedo che lavorare su android è più semplice perchè sono meno macchinosi ma anche la portata di quei progetti è minore e succede con i progetti più piccoli.
No mai sentito
Con tutta la buona volontà considerare Google un sostenitore del software libero mi riesce un tantinello difficile… Ma anche se fosse, l’idea di una gara è l’esatto opposto dell’idea di collaborazione che dovrebbe animare il movimento
Assolutamente no, anzi i piccoli progetti sono gli unici progetti a cui se posso do una mano (eventualmente anche solo economica). Anzi ho addirittura avuto l’ardire di distribuire come FOSS un po’ di cose scritte in prima persona. Ma un discorso è fare questo per hobby, un discorso e farlo seriamente. Se un giovane deve immaginare di fare di professione il programmatore, allora deve farlo in un contesto in cui almeno mette assieme quanto serve per vivere.
Perché altrimenti stiamo dicendo di convogliare i giovani su progetti FOSS solo per la gloria. E come argomentazione non so quanto possa fare presa.