Del CISPE fanno parte anche aziende che producono software proprietario e dunque non sorprende che nei 10 principi da loro elaborati per i client cloud non compaiano le parole “libero” e “open”, nonostante la popolarità del FLOSS.
Questo non vuol dire che lo studio non possa essere utile anche alla comunità FLOSS e che non si possa trovare un terreno comune con queste aziende, perlomeno per far sì che la digitalizzazione della PA in Italia non prenda certe strade. Cosa ne pensate?
Penso sia il solito problema di tempistica. Le soluzioni open/free arrivano sempre con un grave ritardo e spesso non sono competitive in termini di servizio offerto o di costo. Per cui è inevitabile che aziende e PA si rivolgano a soluzioni magari proprietarie ma produttive e scalabili. Aggiungiamoci la proverbiale lentezza con cui si adegua la parte legislativa, ed il risultato è inevitabile.
Alcune richieste poi mi sembrano assai discutibili: I clienti dovrebbero essere liberi di eseguire il proprio software locale sul cloud di loro scelta implicherebbe sostanzialmente che il cloud dovrebbe essere basato su Windows perché è ciò che la maggior parte degli utenti usa localmente.
Ma è l’intero impalcato dei 10 principi a creare un sistema tale da escludere i piccoli operatori che non potrebbero mai farsi carico dei costi di una infrastruttura di quel tipo.