Ciao!
Patrocinio con il Politecnico di Milano
Il Politecnico di Milano chiede l’adesione di Italian Linux Society per un progetto che stanno presentando al fondo interno del Politecnico di Milano per la ricerca sociale. Ci sono in conto sviluppi con tecnologie libere, come Mozilla Common Voice, per migliorare l’interazione e l’accessibilità dei siti web e delle biblioteche soprattutto per le persone non vedenti.
Contatti del patrocinio
Propone l’iniziativa Maristella Matera – PhD, Politecnico di Milano, Dipartimento di Elettronica, Informazione e Bioingegneria
Ci ha segnalato il progetto il volontario Dario Crespi da Busto Arsizio, utente attivo Wikipediano/OSMer/Wikidatiano, che ha già sottoposto e ottenuto questo patrocinio a Wikimedia Italia per curare la parte sui contenuti liberi, e ora si rivolge a Italian Linux Society per una maggiore sensibilizzazione del progetto sul tema del software libero.
Cosa può fare ILS
Italian Linux Society aderirebbe al progetto per essere coinvolti maggiormente e per aiutare il Politecnico di Milano ad avere particolari attenzioni verso il software libero, per tutelare le libertà digitali dei non vedenti e di altre categorie di utenze che richiedono tecnologia assistiva.
Segue una descrizione molto generale del progetto ma seguiranno aggiornamenti.
Descrizione generale del progetto
Inclusività e accessibilità fisica e digitale per l’accesso a risorse bibliotecarie
La situazione di emergenza dovuta alla pandemia ha messo in crisi l’ecosistema delle attività che normalmente permeano la nostra vita. L’ambito culturale ha avuto ricadute molto forti. Anche le biblioteche, tradizionalmente considerate luoghi per l’accesso democratico alla conoscenza, hanno dovuto limitare la consultazione fisica delle loro risorse. Tuttavia, in diverse città, inclusa Milano, le biblioteche hanno messo in atto iniziative grazie alle quali hanno potuto adattarsi alla nuova situazione. Hanno soprattutto cercato di portare online l’esperienza di consultazione, garantendo (e in alcuni casi ampliando) l’accesso alle proprie risorse.
L’obiettivo di questo progetto è fare leva su questo adattamento dettato dalle restrizioni spaziali, per potenziare l’organizzazione delle biblioteche in termini di accessibilità, sia dei luoghi sia del patrimonio di informazione e conoscenza da esse posseduto. In altre parole, l’attenzione che durante la pandemia è stata posta sui servizi digitali offerti dalle biblioteche e sulla loro riorganizzazione non dovrà perdere vigore quando l’emergenza sarà finita; dovrà invece favorire una ridefinizione del ruolo delle biblioteche, non solo come luogo di accesso fisico, ma anche come canale digitale, quindi aperto, verso la conoscenza.
Un canale realmente aperto e accessibile deve essere “inclusivo”; deve, cioè, mettere in atto strategie che pongano la loro attenzione anche su quelle categorie di utenti che risultano svantaggiate per varie ragioni (sociali, culturali, per disabilità, per età, o in generale per il contesto d’uso). Per questo motivo, il progetto farà leva su tecnologie Web avanzate combinate con le recenti tecnologie per l’elaborazione del linguaggio naturale (natural language processing), per rendere accessibili le risorse bibliotecarie a tutti quegli utenti che, per ragioni diverse, possono trarre vantaggio dall’accesso ai contenuti online anche attraverso canali diversi da quello visivo. La ricerca partirà da risultati recenti dell’unità di ricerca del DEIB, che riguardano l’accesso ai contenuti Web tramite paradigmi di conversazione che prescindono dall’organizzazione visuale delle pagine Web e che per questo possono:
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Favorire un accesso immediato e diretto ai contenuti, anche attraverso assistenti vocali (per es., Mozilla Common Voice) oramai sempre più diffusi e in grado di attrarre utenti appartenenti a diverse classi di età, dai più giovani agli anziani.
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Essere efficaci per persone con fragilità, per esempio con minorazioni visive o DSA. Facilitare tutte quelle situazioni d’uso caratterizzate dalle cosiddette “minorazioni situazionali”, che molto più spesso caratterizzano scenari (per esempio quelli di mobilità) in cui gli utenti hanno difficoltà a usare il canale visivo o a digitare comandi da tastiera.
Il disagio creato dalla pandemia offrirà quindi un’occasione per reindirizzare l’operato delle biblioteche verso una comunità più ampia e inclusiva, e per portare a una trasformazione che può rendere le biblioteche:
- centri che facilitino l’inclusione sociale e l’equità nell’accesso alla conoscenza
- centri di promozione della cultura accessibili a tutti, efficaci sia in condizioni di emergenza, sia post-covid
- nodi di innovazione sociale e architettonica;
Richiesta di pareri
Tutti, soprattutto le persone attivate sul territorio in Milano, possono esprimere la propria adesione e i propri pareri con un commento nel forum